L’alligatore: quando andrà in onda la nuova serie crime di Rai2? Chi sono gli attori che compongono il cast? Che cosa racconta la nuova serie prodotta da Rai Fiction – Fandango? Dove è girata? Da quante puntate è composta la prima stagione? Se cerchi una risposta a una di queste domande sei atterrato nel post giusto. Continua a leggere.
Dopo sette anni di galera patiti ingiustamente, Marco Buratti, ex cantante detto l’Alligatore, vuole riprendersi la sua vita, bersela anche e non essere indifferente. È per questo che appena uscito dal carcere accetta d’indagare sui guai del suo ex compagno di cella, Alberto Magagnin, e per farlo chiede aiuto a un altro ex compagno di cella, Beniamino Rossini. Marco comincia la sua nuova vita consapevole che fare i conti con il passato è inutile e doloroso, ma prova lo stesso a riacciuffare l’amore impossibile per Greta riuscendo però solo a farsi male. Lei non lo perdona, lo accusa di aver tradito la sua fiducia e di aver distrutto il loro sodalizio musicale e sentimentale. Finisce allora nelle braccia di Virna, una falena che gli volteggia intorno, affascinata dalla sua luce e dal suo buio.
Nella sua nuova vita anfibia Alligatore deve tenere così insieme mondi opposti, quello sommerso e quello fuori dall’acqua, il vero e il falso delle cose, ciò che è giusto con ciò che è sbagliato. Mette insieme, in una specie di banda di pazzi Beniamino Rossini e Max detto La Memoria, un giornalista ambientalista e pacifista. Beniamino è un contrabbandiere dalla mira infallibile, sprecone, consumista, che ama le notti sensuali e una danzatrice del ventre, Sylvie. Max, insieme alla sua donna, Marielita, combatte contro il degrado ambientale, rischiando la propria e l’altrui incolumità per denunciare i balordi che inquinano.
Gli otto episodi che compongono la prima stagione della fiction andranno in onda in 4 prime serate su Rai2 dal 25 novembre 2020.
L’avvocato Barbara Foscarini si presenta alla Cuccia, il locale dove l’Alligatore ha trovato rifugio. Alberto Magagnin, il suo assistito, sembra essere sparito nel nulla. Fatto alquanto strano, visto che si trova in regime di semilibertà e gli manca poco per scontare completamente la pena. Magagnin è un gigolò di provincia, un povero cristo che l’Alligatore ha conosciuto in carcere, dove è nata un’amicizia che ha continuato a legarli nonostante la distanza. L’Alligatore ha una motivazione for- te per accettare il caso, non esita, si mette subito all’opera, scopre che Magagnin ha ricominciato con l’eroina e che, soprattutto, aveva una relazione con una donna più matura di lui, Piera Belli. L’Alligatore riesce ad arrivare all’abitazione della donna, ma arriva tardi: anche Piera Belli è morta e nel suo appartamento c’è il telefono di Magagnin.
Un giovane colombiano, fermato dalla polizia all’aeroporto di Venezia, viene trovato in possesso di cocaina e confessa che doveva consegnarla alla pensione Zodiaco. I poliziotti si recano all’ap- puntamento e, quando Nazzareno Corradi bussa alla porta della stanza, lo arrestano accusan- dolo di traffico internazionale di stupefacenti.
L’avvocato Bonotto, che difende Corradi, contatta l’Alligatore. Ritiene che il suo cliente sia vittima di una macchinazione, una vendetta della polizia per una rapina avvenuta anni prima in cui sono morti due agenti.
L’Alligatore decide ancora una volta di accettare il caso. Contatta subito Rossini e di nuovo, con l’aiuto di Max, portano avanti le loro ricerche. I tre amici non sanno che nella faccenda è coinvolta Rosa Gonzales, detta la Tía, narcos temibile e zia del colombiano arrestato all’aeroporto. La don- na è venuta a sapere che suo nipote ha tentato di fregarla cercando di mettersi in proprio e vola in Italia con il suo sicario Alacrán, decisa a scoprire chi sta cercando di avviare un nuovo canale di spaccio.
L’Alligatore è costretto suo malgrado a navigare nell’inquietante mondo del sadomaso, un univer- so di violenza e solitudine che a lui e a Rossini mette i brividi. Mariano Giraldi, il marito di una donna scomparsa, nasconde alla polizia la sua appartenenza al mondo del sadomaso e si rivolge all’Alli- gatore, l’unico investigatore che viaggia nei territori oscuri dell’illegalità insieme ai suoi inseparabili compagni d’avventura Beniamino Rossini e Max La Memoria. La scoperta di questo ambiente, fatto di gente sola e ricattata, dove predatori feroci si aggirano e colpiscono in modi efferati, se- gnerà profondamente i nostri tre amici, facendo riemergere i fantasmi del carcere, i ricordi doloro- si e sconvolgenti di violenze viste o subite.
L’Alligatore, Rossini e Max hanno ficcato il naso in questioni molto delicate, castelli di carta che vengono giù appena li si sfiora, con il forte disappunto di chi è coinvolto. Ed ecco che, arrivati alla “fine dei giochi”, si ritrovano a fronteggiare dall’interno il panorama criminale del nostro Paese, i mezzi e le strategie dei soggetti di questa battaglia sanguinosa che si svolge sotto i nostri occhi: i colletti bianchi del Veneto, la criminalità organizzata italiana e albanese, la corruzione di alti gradi della polizia.
La serie, scritta da Andrea Cedrola e Laura Paolucci, conla collaborazione di Massimo Carlotto, è diretta da Daniele Vicari e Emanuele Scaringi.
La serie è stata girata a Roma.
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Lo vedrò con passione conoscevo Begnamino
Sono stata folgorata dalla bellezza del taglio della luce, dalla bellezza di tutti gli attori e dalla bravura dei protagonisti ma anche dei personaggi secondari. Non sono riuscita a staccarmi dalla visione fino all’ultimo episodio con il desiderio di continuare a vedere. Una delle poche cose ,veramente ,ben fatte.
Sono entrata totalmente nell'amicizia nella solidarietà e nella ricerca della libertà e della giustizia.
Ne sono ancora avvolta. È stato per me un viaggio reale nei luoghi , meravigliosi, e nell’anima dei personaggi. Bravo ,Martari ,Trabacchi,Gobbi,Sciarappa, Solarino.....Ottima regia e montaggio. Bravi
Grazie
Ottima la scelta del cast. Bravi tutti gli attori.
Bella ambientazione riscaldata dal blues che fa da coprotagonista.
Mi è piaciuto il primo episodio. Ho ritrovato l'atmosfera dei gialli di Carlotto. Gli attori sono molto giusti.
Un solo appunto: il sonoro è di difficile comprensione. Purtroppo succede spesso nei film italiani, a differenza di quelli stranieri, in cui i dialoghi e l'acustica sono perfetti (probabilmente perché doppiati in modo egregio).
Non sono esperta di questioni tecniche, ma è così difficile rendere più udibile il sonoro, che spesso non si sente anche per la musica che prevale sui dialoghi? Mi rendo conto che nelle storie dell'Alligatore la musica è importante, ma non è proprio possibile tenerla in sottofondo?
Grazie per l'attenzione,
Eliana Baia
Bellissima serie. Attori bravissimi,ottima musica, ambientazione giusta. Adoro le serie fatte così. Complimenti
Intanto serie riuscita.All'altezza dei buoni noir americani.Centrati gli interpret,ma devo riaffermare quanto già sostenuto da Eliana Baia.Inconcepibile la scarsezza del sonoro.Dialoghi cui ti sfugge perforza qualcosa.La Solarino poi bella presenza,buona mimica ma dovrebbero doppiarla.Parla con toni bassissimi,il recitato vocalmente infelice e in generale confermo che solo quello che viene girato iin Italia è così scarso nella parte audio.Nella speranza che ci sia un'ulteriore serie spero venga corretta questa lacuna del sonoro.